giovedì 12 gennaio 2012

1 febbraio 2008



Io che scrivo come se avessi sete più di ogni altra cosa che se non di me stessa...
Rimembro una giornata scandita dalla tua presenza silenziosa e rassicurante come mai avrei voluto in una settimana infernale come questa...
Ho avuto solo voglia di ogni parte di te, come se il tatto rappresentasse la mia unica fonte di vita.
Due ore passate senza il patema di condividerti con il resto del mondo che non sono io...
Non sembra però aver cancellato le mie paure, il mio tremendo sconforto verso lo sconosciuto rappresentato dai prossimi giorni.
Vuoi che ti dica che sono serena???
Non lo sono...non so mentirti, non so fingere di volerti di più...
non lo so più fare per quanto non riesca più a starti lontana...
Celebro con te l'estasi e il tormento...
la perdizione e la dannazione...
il paradiso e l'inferno...
eppure ricado sempre nel baratro del vuoto, della tua assenza, della tua mancanza...
Troppe volte ti cerco in nome di un amore che arde da più di un anno e mezzo con lo stesso vigore...
ma mai nel tempo come adesso ho sentito il bisogno di prendere e toccare con mano quello che riesco solo a stringere per pochi attimi.
Un briciolo di vita mi ripaga dei miei giorni spesi al vuoto, senza l'amore che si fa carne di te.
Il tormento di saperti lontano
 mi arroventa le carni in un silenzio che mozza ogni parola di conforto...
eppure so che ci sei, come ad aggrapparmi alla più salda delle certezze...
Tu che per nome hai Amore.

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