giovedì 12 gennaio 2012

15 settembre 2008

"La realta' e' quella cosa che
 quando smetti di crederci non svanisce".


Questa frase che ho letto stamattina mi rimbomba in testa come se fosse un segnale sordo ma efficace e volesse solo mettermi in guardia da quella sorta di varco cui ho oltrepassato da tempo ma che non riesco ancora a metabolizzarlo dentro di me.
I sensi di colpa hanno fatto eco in questo weekend lungo quanto non so immaginare.
Non ci siamo visti.
Benchè non avevo voglia di uscire, sabato sera mi riconferma quell'apatia che ho nei confronti di lei, ma forse più che questo sentimento nobile, dovrei dire di disprezzo e rivendicazione.
E' strano come tutto di nuovo sia ribaltato.
La sua temibile convinzione di essere io la pericolosità del suo matrimonio è quanto mai azzeccata per quanto non ha nulla in mano. Nulla.
La odio. Forse perchè il suo atteggiamento finirà con il farci separare...
Allora era tutto un abbaglio, di quello splendente e sfolgorante, che ti coinvolge con la sua luce, ma limitata e fioca nel suo stesso essere.
Mi sento svigorita e depressa.
Ho solo bisogno di stringerlo.
Il tenere legato una persona a cui mi sento di aver dato molto non fa che confermare questa sorta di rapporto che travalica questa situazione paradossale.
Nessun consiglio potrebbe risollevarmi...ma quanto ancora la mia mente stanca e offuscata potrebbe venirmi in aiuto...quanto?
Me lo chiedo all'infinito per far sì che un lampo o folgorazione mi possano permettere che tutto non vacilli di colpo.
Devo ancora lottare...e molto.
 

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